I tirocini estivi

Un’opportunità di formazione on the job per gli studenti

L’esperienza dei tirocini estivi in Friuli Venezia Giulia nel 2021: numeri e considerazioni

Il tirocinio estivo è un’esperienza finalizzata ad accompagnare i giovani nella sperimentazione di diverse modalità di apprendimento e di orientamento. È riservata agli studenti regolarmente iscritti ai corsi di studi della scuola secondaria di secondo grado, della formazione professionale, degli Istituti Tecnici Superiori e delle Università.

Offre agli studenti la possibilità di arricchire il loro bagaglio di conoscenze, facilitare le scelte professionali future e accompagnarli nella transizione tra percorsi di studi e lavoro.

Per sua natura, è attivabile nell’arco temporale di sospensione estiva delle attività didattiche, vale a dire nel tempo che intercorre tra la conclusione delle attività formative in aula (generalmente nel mese di giugno, secondo quanto definito anche dai calendari ministeriali e dagli Uffici Scolastici Regionali) e l’inizio del nuovo anno scolastico (generalmente nel mese di settembre) o accademico, per la formazione di livello terziario.

Le ragioni che spingono i giovani ad avvicinarsi al tirocinio estivo sono diverse: per taluni è il desiderio di misurarsi con qualcosa di diverso, anche di molto lontano rispetto al proprio percorso di studi, per altri è un’occasione per mettere alla prova le conoscenze acquisite proprio in ambito scolastico, ma un aspetto è risultato comune a tutti: la voglia di mettersi in gioco e “imparare facendo”.

A conclusione del tirocinio gli studenti ottengono un’attestazione dell’esperienza svolta, che è corredata da un dossier individuale, che restituisce una valutazione sulle competenze tecniche acquisite (hard skills) e sulle competenze trasversali (soft skills) maturate nel corso dell’esperienza. Le soft skills oggetto di valutazione sono: la qualità e lo stile del lavoro, la cura e la precisione, la capacità di accettare le critiche e sostenere un conflitto, l’Impegno profuso nel corso delle attività, la puntualità, la capacità di lavorare in gruppo, la flessibilità, il comportamento tenuto e la presenza. Il dossier individuale, redatto in collaborazione con il tutor del soggetto ospitante che ha seguito il giovane nel corso della sua permanenza in azienda, rappresenta una preziosa risorsa per consentire allo studente di avviare una riflessione su di sé ai fini orientativi, anche per una valutazione delle scelte sul proprio futuro professionale.

Quadro normativo di riferimento

Dal punto di vista normativo, il tirocinio estivo è inserito nella famiglia dei tirocini extracurriculari, il cui quadro normativo ha subito un forte intervento di ridefinizione nel corso dell’ultimo decennio. Con la Legge n. 92/2012 (c.d. Fornero) il Legislatore ha dato mandato al Governo e alle Regioni di stipulare un accordo per la definizione di Linee Guida, condivise in materia, che hanno introdotto nuovi criteri al fine di rilanciare l’istituto del tirocinio formativo e di orientamento1.

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano ha riconosciuto la competenza esclusiva delle Regioni nella regolamentazione della materia, dando vita ad un quadro normativo articolato.

Ciascuna Regione e Provincia Autonoma ha provveduto, di conseguenza, a emanare un proprio provvedimento legislativo valido nell’ambito del proprio territorio e sviluppato a partire dalle previsioni delle Linee Guida concordate a livello nazionale.

Nella Regione FVG i tirocini estivi, insieme alle altre forme di tirocinio extracurriculare, sono disciplinati dal Regolamento per l’attivazione di tirocini extracurriculari2.

Il tirocinio estivo può essere svolto presso un soggetto ospitante pubblico o privato e deve rispondere a una serie di requisiti formali:

– È avviato sulla base di una convenzione sottoscritta da un soggetto promotore ed un soggetto ospitante. Alla convenzione viene allegato un Piano Formativo Individuale sulla cui corretta esecuzione vigilano dei Tutor nominati dalle parti.

– La durata minima del tirocinio estivo non può essere inferiore a 14 giorni e quella massima non può essere superiore a tre mesi, comprese le proroghe. Le date iniziali e finali del tirocinio devono essere definite in coerenza, rispettivamente, con l’inizio e la fine dell’anno scolastico.

– Per prendervi parte, il tirocinante deve avere compiuto i 15 anni e non è obbligato ad essere in stato di disoccupazione.

– Pur non essendo un rapporto di lavoro, il Regolamento regionale ha stabilito che per il tirocinio sia prevista un’indennità di partecipazione a favore del tirocinante, riconosciuta dal soggetto ospitante o da un terzo finanziatore, che aumenta proporzionalmente in relazione all’impegno orario, fino ad un massimo di 40 (quaranta) ore settimanali. Al tirocinante deve essere garantita anche la copertura assicurativa per gli infortuni e per la responsabilità civile, nonché un’adeguata informazione e formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro3.

L’impegno dei centri di orientamento regionali (COR) come soggetti promotori dei tirocini estivi

Alle Strutture regionali di orientamento di cui all’art. 28, comma 2, della legge regionale 9 settembre 1988, n. 10 (Riordinamento istituzionale della Regione e riconoscimento e devoluzione di funzioni agli Enti locali), viene riconosciuto il ruolo di soggetto promotore con riferimento a due tipologie di utenti:

– studenti frequentanti scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie aventi o non aventi sedi legali o didattiche nella regione Friuli Venezia Giulia

– studenti in dispersione scolastica che, sebbene regolarmente iscritti, non frequentano percorsi di istruzione secondaria di secondo grado o percorsi di istruzione e formazione professionale.

Per rispondere a questa esigenza i COR, con il supporto del Centro Risorse per l’Orientamento e l’Alta Formazione, mettono in moto una macchina organizzativa che consente di gestire un numero di anno in anno crescente di domande di attivazione di tirocinio, a conferma di un interesse sempre maggiore da parte dei giovani utenti. L’attività prevede il coinvolgimento delle operatrici e degli operatori delle quattro sedi regionali dei Centri di Orientamento, che agiscono sotto il coordinamento delle referenti delle Aree Friulana e Giuliana per l’Orientamento Educativo.

Di seguito presentiamo i risultati delle attività che si sono tenute nel corso del periodo estivo 2021.

Tra i mesi di maggio e agosto 2021 sono pervenute al Servizio 350 richieste che hanno portato all’attivazione di 297 tirocini estivi, dei quali 7 si sono interrotti anticipatamente 4.

In 35 casi non è stato possibile dare seguito alle istanze per diverse motivazioni: rinuncia espressa da parte del tirocinante o mancanza del possesso dei requisiti formali, previsti dal Regolamento Regionale, da parte dell’impresa ospitante o dello studente.

Come accaduto nelle annualità precedenti, continua a registrarsi un notevole gender gap nel numero di tirocini estivi attivati. Il numero delle esperienze che hanno coinvolto i giovani di sesso maschile risulta essere più del doppio rispetto al numero di esperienze che hanno coinvolto le giovani: per i primi si registrano complessivamente 216 tirocini attivati (73%), mentre per le seconde il numero è stato di 81 (27%).

Ciò è in parte dovuto ad una consistente partecipazione da parte di studenti provenienti da percorsi di studio caratterizzati da una forte componente maschile nelle iscrizioni, come vedremo a breve.

La durata in giorni “lavorativi” (di tirocinio effettivo) registra una significativa concentrazione nei segmenti tra i 21-40 giorni e 41-60 giorni. Ciò significa che la maggior parte dei giovani che intraprende questa esperienza lo fa per un periodo che dura per buona parte del periodo di sospensione delle lezioni scolastiche.

Tipi di scuole a cui sono iscritti i tirocinanti

Dall’analisi dei dati sulle iscrizioni agli istituti scolastici dei tirocinanti è emersa una netta maggioranza di tirocini promossi in favore di iscritti a Istituti Tecnici, seguiti dagli iscritti agli Istituti Professionali e, infine, ai Licei (vedi Tabella 1).

Tabella 1
Tirocinanti per tipo di scuola

Tra gli Istituti Tecnici il numero prevalente di tirocinanti è iscritto a Istituti Tecnici Tecnologici5 (84 tirocini) e a percorsi di tipo Economico-Commerciale6 (38 tirocini).

Tra gli Istituti Professionali si registra una prevalenza di adesioni da parte degli studenti iscritti agli indirizzi di studio legati alla Manutenzione e assistenza tecnica (44 tirocinanti) e a corsi di indirizzo Turistico-Alberghiero (32 tirocinanti).

Tra i Licei si registra una maggioranza di studenti provenienti da un Liceo Scientifico (33 tirocini). In ogni caso, seppur in modo lieve, rispetto al 2020 si è registrato un aumento di tirocini attivati da giovani provenienti da questo tipo di Scuola Secondaria.

Aziende ospitanti

I tirocini hanno avuto luogo in sedi operative distribuite su tutto il territorio regionale (vedi Grafico 1). Naturalmente, tenuto conto dell’estensione geografica, particolarmente significativo è stato il numero di esperienze attivate in aziende aventi sede nell’ex Provincia di Udine (184, di cui 56 relativi a tirocinanti femmine e 128 maschi), seguite da imprese dell’Area Pordenonese (59, di cui 6 relativi a femmine e 53 a maschi), Triestina (31, di cui 12 tirocinanti femmine e 19 maschi) e Goriziana (23, di cui 7 femmine e 16 maschi)

Grafico 1
Sede soggetti ospitanti per area geografica

La dimensione delle aziende che hanno ospitato i tirocini estivi è eterogenea, anche se si riscontra che nella maggior parte dei casi l’esperienza si è tenuta presso microimprese (con meno di 10 dipendenti) e piccole imprese (tra 10 e 49 dipendenti). Meno frequenti sono stati i casi di medie (tra 50 e 249 dipendenti) e grandi imprese (con più di 250 dipendenti).

Il contatto tra i giovani e le aziende ospitanti è avvenuto in molti casi attraverso reti di conoscenze familiari: di frequente i tirocini si svolgono presso le aziende familiari o, in diversi casi, il tutor è un genitore o un parente.

Ci sono due riflessioni positive che vogliamo fare a riguardo. La prima è di tipo puramente “contrattuale” e riguarda la formalizzazione, tramite un inquadramento, dell’impegno del giovane nell’impresa familiare, aspetto tutt’altro che scontato. La seconda riguarda il fatto che il tirocinio estivo contribuisce ad aiutare le aziende familiari a dare inizio a un ideale passaggio di consegna generazionale, fornendo uno strumento attraverso il quale trasmettere valori e insegnamenti tecnici.

Meritevole di nota è anche il caso di giovani che vengono chiamati nuovamente dall’azienda che li ha ospitati per il loro tirocinio curriculare nell’ambito dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e di Orientamento) attivati nell’ambito del programma scolastico.

Il monitoraggio qualitativo

I Centri di Orientamento Regionali si impegnano anche nella proposta di un’indagine qualitativa delle esperienze vissute dagli utenti, attraverso la somministrazione di un questionario rivolto ai tirocinanti e ai tutor aziendali7. I quesiti vengono costruiti in modo speculare, in modo da osservare la possibile corrispondenza tra l’opinione espressa dal tirocinante e dal tutor aziendale. L’aspetto positivo rilevato è che, salvo in rare eccezioni, la risposta ai singoli item è stata coincidente.

La restituzione del questionario rappresenta un primo strumento che consente ai giovani di avviare una riflessione in merito all’attività appena conclusa. Può rappresentare anche una preziosa risorsa per gli operatori di orientamento, per avviare un percorso condiviso con il singolo utente.

I tirocini realizzati da altri soggetti promotori della regione fvg

Il Centro Risorse per l’Orientamento e l’Alta Formazione della Regione FVG ha proposto un’indagine sui tirocini estivi promossi nel 2021 dai potenziali soggetti promotori regionali che, insieme alle strutture regionali di orientamento, sono riconosciute dall’art. 4, comma 2, let. f) del Regolamento regionale per l’attivazione di tirocini extracurriculari (Vedi nota 2).

Vengono riconosciuti come possibili soggetti promotori, limitatamente ai propri studenti:

Istituti di istruzione universitaria statali e non statali abilitati al rilascio di titoli accademici, Istituti superiori di grado universitario, Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).

Istituzioni scolastiche statali e paritarie secondarie di secondo grado, appartenenti al sistema nazionale di istruzione, ai sensi dell’articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62 (Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione).

Istituti Tecnici Superiori (ITS) di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008 (Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori), aventi sede legale in Friuli Venezia Giulia;

Enti di formazione accreditati, ai sensi della Legge regionale 21 luglio 2017 n. 27, nella macro tipologia A.

Dai dati raccolti emerge un quadro significativo:

1) I percorsi di formazione terziaria, Università e ITS regionali, non fanno ricorso alla promozione del tirocinio estivo per i propri studenti, privilegiando altre forme di approccio alla formazione on the job;

2) Per il target Studenti delle Scuole Secondarie di II grado (Licei, Istituti Tecnici, Istituti Professionali), la posizione di soggetto promotore viene assunta, in via sussidiaria e quasi esclusiva, dalla rete dei Centri di Orientamento Regionali, come descritto in precedenza. Fa eccezione il solo caso del IIS Il Tagliamento di Spilimbergo, i cui studenti hanno potuto beneficiare dei contributi collegati al P.S. FSE 99/20208.

3) Per gli Enti di Formazione Professionale (IeFP) viene presentato un panorama eterogeneo. Taluni enti fanno ricorso al tirocinio estivo, in alcuni casi anche in modo significativo. Altri Enti scelgono di non ricorrervi perché viene ritenuto che gli allievi dei corsi IeFP svolgano già un’intensa attività pratica curricolare e, ove possibile, viene preferita la promozione del contratto di apprendistato di I livello che prevede parte dell’attività di formazione a scuola, e parte di attività formativa e lavorativa in impresa.

Nella Tabella 2 si trova la sintesi relativa ai tirocini realizzati.

Tra gli IeFP, Casa dell’Immacolata, Formedil Gorizia, IAL FVG, IRES FVG non hanno promosso tirocini estivi.

Le quattro Fondazioni che gestiscono gli Istituti Tecnici Superiori non hanno promosso tirocini estivi.

Le due Università generaliste regionali non hanno attivato tirocini estivi.

Tabella 2
Tirocini realizzati

Monitoraggio qualitativo e conclusioni

Alla luce di quanto rilevato, anche attraverso i colloqui di orientamento finale con i tutor dei Centri di Orientamento regionali, sembra emergere un segnale interessante: l’esperienza del tirocinio estivo viene vissuta dai giovani studenti come un’opportunità utile a esplorare le proprie capacità e i propri interessi, mettersi alla prova ed imparare a gestire, nello stesso tempo, competenze tecniche ed attitudini squisitamente personali.

È stata peraltro riscontrata da diversi tutor aziendali una notevole responsabilizzazione dei giovani in merito all’importanza di rappresentare un tassello operativo e funzionale nell’ambito del proprio gruppo di lavoro. Una fra le riflessioni più interessanti riferite dei ragazzi, che qui proponiamo, riguarda la differenza tra performance individuale e performance di gruppo. Mentre si sentono abituati a prestare attenzione alla prima, soprattutto in ambito scolastico, risulta per loro una vera e propria scoperta la percezione di essere stati parte di un gruppo di lavoro, nel quale l’impegno di ognuno può avere ripercussioni sull’esito dell’intero processo.

Tra le competenze trasversali che i ragazzi hanno riferito di aver sviluppato maggiormente mediante il tirocinio vi è sicuramente quella di saper relazionarsi con gli altri (colleghi, clienti, ecc.) e di saper gestire le proprie emozioni in situazioni ad alto potenziale di stress (obiettivi, scadenze predeterminate, eventuali disaccordi o conflitti).

Gli studenti hanno peraltro riferito di aver particolarmente apprezzato la possibilità di porre in essere attività pratiche, opportunità particolarmente preziosa per i percorsi di studio che non prevedono attività laboratoriali. È stato infine evidenziato come l’esperienza pratica permetta di acquisire in modo rapido un’elevata quantità di informazioni e conoscenze tecniche, idonee ad integrare e consolidare quelle teoriche apprese nel contesto scolastico.

Infine è inevitabile, per la stagione estiva 2021, fare riferimento agli effetti dell’emergenza SARS-CoV-2. Il tirocinio estivo ha fornito agli studenti delle scuole secondarie di II grado la preziosa opportunità di recuperare parte dell’apprendimento pratico/laboratoriale a cui hanno dovuto rinunciare nel corso dell’anno scolastico.

Giovanni Portosi
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia
Servizio Ricerca, Apprendimento permanente e Fondo sociale europeo Struttura stabile Centro Risorse per l’Orientamento e l’Alta formazione

 

L’articolo è stato pubblicato nella rivista Quaderno di orientamento – numero 57 – secondo semestre 2021.

Tutti i numeri della rivista sono consultabili al seguente link

 

Note

  1. La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome (Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano) ha introdotto un primo accordo stipulato in data 24 gennaio 2013, approvando le Linee guida in materia di tirocini al fine di fornire un quadro comune a tutte le Regioni e Province autonome. Successivamente l’accordo del 25 maggio 2017 ha modificato e aggiornato i contenuti delle Linee Guida
  2. Regolamento per l’attivazione di tirocini extracurriculari emanato con il Decreto del Presidente della Regione (DPR) 22 gennaio 2020, n. 18, ai sensi dell’articolo 63 della Legge Regionale 9 agosto 2005, n. 18 (norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro), che ha modificato il precedente testo del 2018 (DPR Pres. 19 marzo 2018, n. 57).
  3. artt. 36 e 37 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro). Inoltre, se prevista, al tirocinante deve essere garantita la sorveglianza sanitaria ai sensi dell’art. 41 del medesimo DLgs 81/2008
  4. Si registra che le ragioni degli abbandoni dei tirocini avviati sono dovute a volontà del tirocinante o a richiesta espressa da parte dell’azienda, per ragioni disciplinari (per reiterati ritardi ingiustificati o per impegno inadeguato nelle attività assegnate)
  5. Per Istituti Tecnici Tecnologici si intendono i percorsi di studio relativi ai seguenti indirizzi: Chimica, Materiali e Biotecnologie; Elettrotecnica Elettronica Automazione; Informatica e Telecomunicazioni; Meccanica, Meccatronica ed Energia; Trasporti e Logistica Aeronautica – Costruzioni Aeronautiche.
  6. I percorsi di studio di tipo Economico- Commerciale fanno riferimento ai percorsi: Amministrazione, finanza e marketing (Economia e Impresa); Relazioni internazionali e Marketing, (Economia e Lingue); Sistemi informativi aziendali (Economia e Informatica); Turismo (Linguistico e turistico).
  7. Per la rilevazione qualitativa viene utilizzata la piattaforma Survey Monkey. Al monitoraggio ha partecipato circa il 50% dei tutor aziendali e dei tirocinanti, in relazione ai tirocini effettivamente conclusi.
  8. Fondo Sociale Europeo. Programma Operativo regionale 2014/2020. PPO 2020 Programma specifico 99/20 – Alternanza scuola-lavoro. Dolomiti Friulane. Avviso per la presentazione e attuazione di operazioni. Decreto di emanazione avviso 842/LAVFORU del 18/02/2021

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