Future skills: l’anticipazione a supporto della didattica orientativa

I laboratori nelle scuole secondarie di I e II grado

Non solo pensare il futuro come proiezione del presente, ma sviluppare un pensiero concreto e articolato per anticiparlo

Introduzione

Ci troviamo davanti a un interessante paradosso.

Da una parte il futuro ci serve, è un elemento costitutivo della nostra natura; sappiamo che le persone ‘senza futuro’ sono persone che vivono condizioni tragiche.

Nonostante questa diffusa consapevolezza scopriamo però che non sappiamo come parlare, discutere, articolare il futuro. I futuri di cui si parla sono quasi sempre semplici proiezioni del presente, si basano su ciò che già vediamo attorno a noi e lo ingigantiscono – le stesse tecnologie, solo un po’ più mature; gli stessi prodotti, ma con più gadget; gli stessi problemi, un po’ peggiori.

La situazione però forse più diffusa è quella dell’incapacità di sviluppare un discorso sensato sul futuro, della difficoltà di vedere e articolare i futuri possibili verso cui stiamo andando (Poli 2017a).

La prospettiva teorica dell’anticipazione che sottende il lavoro di -skopìa [EDUCATION], aiuta a sviluppare le competenze per capire e interrogare il futuro.

Queste competenze non si improvvisano, ma richiedono un serio lavoro di formazione teorica e lavoro sul campo, come per qualunque altra forma di competenza.

Le Parole chiave sono: Laboratori di Futuro, Anticipazione, Sistema educativo, Visione dal passato, Salto nel futuro, ritorno al presente.

Motivazioni

Perché le scuole di ogni ordine e grado devono essere esclusivamente orientate al passato? Il punto problematico non è tanto l’orientamento al passato perché la conoscenza del proprio passato è un importante aspetto della propria identità sociale.

Ciò che desideriamo sottolineare da un punto di vista regolamentare e programmatico è la qualifica ‘esclusivamente’. Individualmente molti insegnanti cercano di sopperire con attenzione e sensibilità alla dominante ottica di guardare solo indietro, ma spesso non hanno gli strumenti professionali e metodologici per aiutare i loro studenti a pensare il futuro.

Nel corso degli ultimi decenni sono stati sviluppati diversi approcci e strategie di formazione che, partendo dalla unicità dell’individuo, cercano di indurre un cambiamento, una trasformazione in grado di migliorare e amplificare le potenzialità individuali per raggiungere obiettivi di diverso tipo (es. personali, manageriali, sportivi ecc.).

Si tratta generalmente di attività che tendono ad individuare, orientare e sviluppare le potenzialità latenti dei soggetti coinvolti, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta negli ordinari processi decisionali; lo studio dei futuri personali basato su concetti e metodi provenienti dagli studi di futuro è una prospettiva del tutto innovativa che so – lo ora sta incominciando a diffondersi.

L’ambizione del progetto di –skopìa [EDUCATION] è cominciare un percorso di avvicinamento di studenti e insegnanti al pensare in modo più critico e creativo il proprio futuro e quello della società in generale.

In Italia sono ancora rare le iniziative e i progetti didattici orientati in modo esplicito al futuro, basati su metodologie consolidate e condivise a livello internazionale.

L’esperienza di – skopìa [EDUCATION]

Nel corso degli ultimi tre anni abbiamo condotto una scuola di formazione per docenti e sviluppato diversi progetti con alcuni Istituti scolastici trentini, con l’IC Cavalieri di Milano oltre a tre corsi in collaborazione con IPRASE ed un corso di formazione IRASE-T.

Queste attività di formazioni ci hanno permesso di coinvolgere alcuni insegnanti nelle sperimentazioni di “laboratori di futuro in classe” che hanno coinvolto nel 2016/2017 circa 200 alunni del – la scuola Secondaria di primo e secondo grado degli IC Strigno e Tesino (TN), Valle dei Laghi-Dro (TN), IC Cavalieri di Milano e IS Lorenzo Guetti di Tione (TN)1.

Con il contributo della Fondazione CARITRO (Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto) abbiamo inoltre coinvolto più di 200 studenti in due altri progetti: il primo rivolto agli studenti delle scuola secondaria di secondo grado incentrato sulla costruzione di scenari sui cambiamenti del turismo di montagna. I risultati di questo progetto dal titolo “Anticipare future professione del turismo di montagna” sono stati presentati al B.I.T.M. (Borsa internazionale del Turismo Montano) e riportati in una pubblicazione.

Il secondo progetto ha coinvolto gli alunni di due Istituti della scuola secondaria di primo grado sull’idea di “Bene Comune”, utilizzando le teorie del Pen – siero Sistemico.

Le tappe fondamentali sono state raccolte in un volume ed il video pro – mozionale è stato selezionato per rap – presentare il Trentino durante l’apertura dell’anno scolastico 2017/2018 da parte del MIUR a Taranto e presentato a Londra durante la Seconda Conferenza Internazionale sull’Anticipazione (novembre 2017).

L’anno scolastico 2017/2018 ha visto -skopìa [EDUCATION] protagonista di laboratori di futuro e progetti territoriali, sia con istituti con cui abbiamo già collaborato, sia con nuovi istituti; il laboratorio di futuro propedeutico alla scelta orientativa è stato sperimentato in sei classi della scuola secondaria di primo grado:

  • IC Borgo Valsugana, IC Cembra, IC Valle dei Laghi-Dro);
  • Laboratorio di futuro per la SSSG con una classe seconda speri – mentale all’IS Buonarroti-Pozzo di Trento;
  • Progetto “I miei futuri in valle – visioning al 2035” con quattro classi terze degli IC Strigno e Tesino e Valle dei Laghi-Dro (Trento);
  • Il progetto “Ponti per il Futuro” ha coinvolto tre classi seconde in un laboratorio orientativo per la SSSG – circa 60 studenti del Liceo Classico Tito Livio di Milano;
  • (capofila del progetto), due classi terze per un laboratorio sulla scelta orientativa e sei classi seconde per una propedeutica all’orientamento – circa 160 studenti dell’IC Cavalieri di Milano. Questo percorso di formazione e sperimentazione che si è concluso a metà maggio;
  • Progetto Comunità di Valle della Val di Cembra (classi prime della SSPG) sulle tradizioni e le aspettative territoriali

Il laboratorio di futuro

Le persone si sforzano naturalmente di guardare avanti, cercando di capire i problemi che possono incontrare e le sfide che dovranno affrontare: l’elemento principale del “pensare al futuro” è sviluppare migliori capacità di gestione del rischio, dell’inatteso, del contingente susseguirsi di eventi.

Non esistono ovviamente ricette, linee guida, formule sicure per affrontare i futuri che ci si presenteranno; ciò non di meno possiamo sviluppare capacità e punti di vista che aiutano a meglio affrontare le sfide, nei contesti di vita sociale e lavorativa che ci vedono coinvolti: “il futuro influenza il presente tanto quanto il passato” come ricorda Nietzsche.

La sfida è preparare gli studenti a riflettere e ponderare, parlare ed analizzare i futuri di cui potrebbero o vorrebbero far parte: questo dovrebbe essere il ruolo dell’educazione di qualsiasi ordine e grado tenendo conto che il bagaglio di conoscenze che viene trasmesso ed appreso in classe, così come la percezione di ciò che accade nelle scuole, è strettamente collegato al curriculum vitae dei ragazzi. La comunità di apprendimento è di per sé (o perlomeno dovrebbe essere) la risposta alle necessità e alle sfide dei contesti umani e locali in cui sono inserite.

Spesso sottovalutiamo il fatto che lo sviluppo di adulti capaci di affrontare le loro sfide non risiede nell’evitare le delusioni o gli ostacoli che inevitabilmente tutti trovano nel corso della propria esistenza. Per sviluppare il proprio carattere è necessario imparare ad affrontare sfide, stress e traumi. Lo scopo fondamentale di un contesto educativo dovrebbe essere quello di motivare gli studenti a svolgere attività, costruire strategie e sviluppare percezioni in grado di accompagnare la loro crescita e raggiungere risultati futuri di valore. Serve quindi orientare i ragazzi soprattutto in età scolare a considerare future possibilità, scegliere i percorsi preferiti, contribuire ai futuri desiderati, gestire cambiamenti in un mondo sempre più difficile da interpretare, superando in tal modo la dicotomia tra valore dell’educazione e obiettivi che si manifesta nei percorsi di formazione a cui spesso viene imputato e non a torto di non riuscire a stare al passo coi tempi.

Spesso gli allievi accusano la scuola di non essere in linea con le situazioni e le tecnologie che trovano nel mondo del lavoro, con un distacco che viene percepito come disagio. Inserire nella propria strategia di insegnamento esercizi di anticipazione permette sviluppare attitudini più coerenti con i cambiamenti del mondo esterno, senza dover per forza essere all’avanguardia nelle attrezzature e nelle proposte contenutistiche.

La varietà dei materiali che possiamo utilizzare nei laboratori di futuro permette un link naturale con le novità, l’attualità e la cultura nel senso più ampio di sviluppo di cittadinanza. In parallelo, i laboratori di futuro permettono di creare autentici collegamenti interdisciplinari secondo una metodologia a spirale che partendo da stimoli differenziati conduce a un obiettivo comune, condiviso e soprattutto assimilato da parte dei discenti.

Se davvero vogliamo formare dei cittadini “effettivi”, è di prioritaria importanza che il loro curriculum contenga due dimensioni fondamentali, legate allo spazio e al tempo puntando da una parte a sviluppare la capacità di leggere la globalità e dall’altra alla capacità di leggere il futuro (e, un aspetto spesso sottovalutato, a sviluppare la capacità collaterale di leggere la storia; quando manca la prima manca anche la seconda).

Come è possibile arrivare a questi obiettivi? Essenzialmente puntando a far crescere le individualità attraverso lo sviluppo di interdipendenze cooperative, di abilità discorsive critiche sulla quotidianità e sugli eventi globali, nell’ottica di agire come cittadini responsabili: il futuro è parte integrante della vita di ogni giorno e identificare obiettivi gestibili diventa una competenza per lavorare in modo propositivo e proficuo nel presente, valorizzando la motivazione individuale e collettiva e lavorando su obiettivi possibili.

L’educazione al futuro punta quindi a sviluppare la capacità degli studenti di esplorare i diversi scenari che possono emergere dalle attuali tendenze di cambiamento e dalle loro reciproche interdipendenze.

L’obiettivo di fondo è quindi quello di sviluppare nuovi approcci alla didattica, maggiormente coinvolgenti e soprattutto trasversali alle discipline, in una visione di orientamento didattico/laboratoriale che sia in grado di valorizzare competenze ed abilità degli studenti oltre che indirizzarli a una scelta formativa consapevole.

Le fasi

Il laboratorio di futuro si sviluppa in tre fasi principali che hanno lo scopo di aiutare gli studenti a maturare la competenza e l’abilità di vedere, pensare ed analizzare il futuro in modo strategico.

Il primo passo, dopo una fase introduttiva di analisi delle mappe mentali, diversificata a seconda della tipologia di approccio e degli obiettivi definiti in sede di progettazione, è comprendere i cambiamenti passati e quelli in atto (fase 1); il passaggio successivo riguarda i futuri possibili (fase 2); infine si ritorna al presente con le decisioni che devono essere prese alla luce di quanto è stato visto dal passato e dal futuro (fase 3).

Ciascuna fase è caratterizzata da numerose attività che includono letture, visione di clips, elaborazioni personali e molto altro. Per ogni fase vengono specificati gli obiettivi da raggiungere e i risultati attesi. I singoli docenti possono ovviamente scegliere le attività più adatte al percorso educativo della propria classe e alle caratteristiche dei ragazzi, incluse quelle degli allievi con Bisogni Educativi Speciali.

I laboratori aiutano i ragazzi a sviluppare una visione più ricca, ampia e consapevole del futuro e delle decisioni che dovranno prendere: anticipare i cambiamenti permette di prepararsi alle nuove sfide, di riconoscere le possibilità e sviluppare progetti alternativi a cui far riferimento in caso di imprevisti o ostacoli che non consentano di raggiungere gli obiettivi inizialmente scelti come primari.

Conclusioni

I Laboratori di Futuro condotti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado sotto la supervisione del team di –skopìa [EDUCATION] mostrano che l’inserimento di elementi di futuro in classe aiuta gli studenti a sviluppare la capacità di vedere un più ampio spettro di possibili futuri personali, aiutandoli a aumentare le loro possibilità di aspirare a una vita migliore.

Non solo gli studenti ma anche i docenti coinvolti nelle attività di formazione acquisiscono nuove competenze che permettono loro di condurre i laboratori nelle loro classi. Il team di –skopìa [EDUCATION] garantisce il monitoraggio dei laboratori, intervenendo a supporto dei docenti in caso di problemi o difficoltà.

I Laboratori di Futuro sono una componente fondamentale della Futures Literacy. Le tradizionali forme di literacy, pur rimanendo fondamentali per la crescita e lo sviluppo cognitivo dei ragazzi, non sono sufficienti ad affrontare le incertezze e la complessità del mondo contemporaneo. La Futures Literacy e il focus sulla teoria dell’Anticipazione possono aiutare a sviluppare la capacità ad aspirare a futuri migliori e a diventare buoni cittadini.

Chiara Emanuelli
docente Formazione Professionale trentina
Responsabile –skopìa [EDUCATION]
Trento

Francesco Brunori
skopìa Srl, Co-Responsabile
skopìa [EDUCATION] Trento

Roberto Poli
skopìa Srl, Presidente
Università degli Studi di Trento
Cattedra UNESCO sui sistemi anticipanti

 

 L’articolo è stato pubblicato nella rivista Quaderno di orientamento – numero 53 – secondo semestre 2018.

Tutti i numeri della rivista sono consultabili al seguente link

 

Bibliografia

  • Emanuelli, C. (2017). Laboratorio di futuro in una classe terza della formazione professionale trentina. In Strategie di futuro in classe. Esperienze, metodi, esercizi, a cura di R. Poli, 49–77. Trento: Editore Provincia autonoma di Trento – IPRASE.
  • Emanuelli, C. (2018). I laboratori di futuro nella scuola: L’anticipazione come strategia didattica. Ricercazione 9 (2): 147–58.
  • Emanuelli, C., Brunori, F., Scolozzi, R. e Poli R. (2018). Future-Labs in the Classroom: The Experience of -skopìa. World Futures Review 1-9.
  • Miller, R. (2007). “Futures Literacy: A Hybrid Strategic Scenario Method.” Futures 39 (4): 341–62.doi:10.1016/j. futures.2006.12.001.
  • Miller, R. (2011). “Futures Literacy: Embracing Complexity and Using the Future.” Ethos 10 (October): 23–28.
  • Poli, R. (2017a.) “Recuperare il senso del futuro”. In Strategie di futuro in classe. Esperienze, metodi, esercizi, a cura di R. Poli, 13-32. Trento: Editore Provincia autonoma di Trento – IPRASE.
  • Poli, R. (2017b.) Introduction to Anticipation Studies. Dordrecht: Springer.
  • Poli, R. (a cura) (2017c.). Strategie di futuro in classe. Esperienze, metodi, esercizi. Trento: Editore Provincia autonoma di Trento – IPRASE.
  • Poli, R. (2018). Capacità di aspirare e uso del futuro. Ricercazione 9 (2): 139–46.

Note

  1. Alcuni dei risultati sono stati pubblicati in “Strategie di futuro in classe. Esperienze, metodi, esercizi” a cura di Roberto Poli, che raccoglie una serie di informazioni utili.

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