Decalogo per fuorisede wannabe: 10 consigli per la nuova vita fuori casa

“Non vedo l’ora di diventare grande e poter vivere la vita che voglio”. Quante volte l’abbiamo ripetuto quando eravamo bambine e bambini? E ora che siamo cresciuti, beh, non è proprio facile come lo immaginavamo. Trasferimenti, convivenze con altre persone, difficoltà nello studio, lavori che non ci soddisfano, difficoltà nel risparmiare. E poi c’è sempre qualcosa di inaspettato. Perché si sa, la vita è una partita a Monopoli: l’imprevisto è a un lancio di dadi. Ma allora come possiamo scrivere il nostro futuro? Per poter raggiungere i nostri obiettivi, occorre informarsi bene, formarsi e sperimentare strade nuove. Soprattutto mettersi in gioco! E poi fare scelte consapevoli.

Che sia per studio o per lavoro, quella di vivere fuori casa è davvero una scelta importante. Ed è fondamentale non farsi cogliere impreparati! Dove, come, quando, con chi e perché saranno domande che ti porrai ogni giorno. L’organizzazione e il risparmio saranno i tuoi nuovi mantra nella vita. Ed è possibile anche vivere in modo sostenibile, traendo moltissimi vantaggi! Come? Scopriamolo subito!

1- Scelta della casa

Il primo passo è sempre il più difficile! Decidere come dovrà essere la nuova dimora non è cosa da poco: la vita in autonomia porta con sé un po’ del trauma di un’epoca che finisce e lo straordinario dei nuovi inizi. Inutile dire che le tue possibilità economiche condizioneranno inevitabilmente la tua scelta. L’affitto è l’ipotesi più accessibile per un giovane che non ha tante risorse economiche. Ma come fare per trovare l’appartamento perfetto?

Esistono molti siti oggi che ti permettono di trovare alloggi e stanze in condivisione. Certo, non è semplice nelle grandi città, perché l’offerta non copre tutta la domanda che è in continua crescita. E poi è anche difficile trovare la casa perfetta: dalle foto l’appartamento sembra enorme, luminoso, fantastico, poi lo visiti e in realtà è fatiscente e sembra essere stata la dimora di tutti gli scarafaggi del quartiere. Allora deluso ti rimetti alla ricerca di una soluzione più adatta alle tue esigenze ed eccola lì, la svolta: vivere in una casa con altri giovani come te, che stanno cercando la loro strada, con i quali potrai condividere momenti bellissimi. Una stanza per ciascuno e gli spazi in condivisione. Ti piacerebbe? Allora il cohousing è la scelta che fa per te!

Il cohousing è il nuovo modello di abitare fondato sull’idea di creare piccole comunità abitative in cui condividere spazi, risorse e servizi. Oltre all’abitazione, potrai anche usufruire di un percorso di crescita sociale e professionale, soprattutto se cerchi di costruirti un cammino di autonomia. Come ha fatto Anastasia che ha deciso di partecipare al progetto di cohousing a Verona.

Anastasia e i suoi coinquilini in cohousing

“Per la nostra generazione è sicuramente un’opportunità molto valida, sia a livello economico sia a livello di autonomia personale. Ho trovato una situazione abitativa ottima sia per gli spazi all’interno della casa che come posizione stessa. Per me è stata la soluzione ottimale visto che mi permetteva di vivere fuori casa con 500€ di stage al mese. Pagavo 150€ di affitto e vivevo con altre 7 persone. Vivevo con altri giovani che erano come me alla ricerca dell’indipendenza e ci siamo supportati a vicenda anche nel trovare lavoro. Infatti, noi avevamo a disposizione l’appartamento e il supporto di professionisti per trovare lavoro. Se cerchi indipendenza e ami stare con gli altri, allora questo è il progetto che fa per te!”

Se invece ambisci ad un appartamento in autonomia, ma ad un costo alla tua portata, puoi consultare le opportunità offerte dal Fondo Housing Sociale FVG (https://housingsocialefvg.it/ e
https://www.facebook.com/HousingSocialeFVG/)

2- Utenze

Quando si inizia una nuova vita in autonomia, bisogna affrontare un tema da veri adulti: le bollette! Le prime settimane in cui vivi da solo, inizi ad utilizzare in modo incontrollato luce, acqua e gas perché “è casa mia e faccio come voglio”. Appena arriva la bolletta, però, capisci perché mamma e papà erano così attenti con elettrodomestici e riscaldamento.
La prima cosa alla quale devi prestare molta attenzione è l’intestazione delle utenze di luce, acqua e gas a nome proprio. Prima del trasferimento effettivo, deve essere fatto l’allaccio, nel caso in cui parliamo di un contatore installato ex novo nell’abitazione (quindi di una prima attivazione delle utenze) oppure la voltura, un semplice cambio dell’intestatario. Questo passaggio è fondamentale per poter ricevere le bollette. Una terza possibilità è il subentro che presuppone che l’erogazione del servizio sia stata interrotta e quindi debba essere richiesta una nuova attivazione da parte del nuovo inquilino, in questo caso tu.

Una volta completate le procedure, si può iniziare ad utilizzare l’energia, ma sempre con accortezza. Si può risparmiare molto con piccolissime azioni davvero semplici: non accendere il riscaldamento quando c’è il sole e tienilo ad una temperatura che si aggiri attorno ai 18°; accendi la lavatrice a carico pieno dopo le 18:30 e durante i weekend; non tenere accese le luci quando non siete in una stanza e non c’è la necessità; spegni tutti gli elettrodomestici che non usi e che sono in standby. La lucina rossa non è tua amica. Questo farà bene non solo al portafoglio, ma anche all’ambiente.

Inoltre, per fare una scelta sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030, puoi scegliere di utilizzare un fornitore di energia 100% green, come hanno fatto Enrica e Giulio che per la loro nuova vita insieme, hanno deciso di affidarsi all’energia pulita.

Enrica e Giulio nella nuova casa

“Quando abbiamo scelto di vivere insieme, eravamo consapevoli di quante spese dovevamo affrontare. Siamo molto attenti anche all’ambiente: utilizziamo detergenti naturali per pulire la casa, mangiamo frutta e verdura di stagione e sosteniamo il commercio locale. Per questo, cercavamo una soluzione compatibile con le nostre esigenze. Avremmo voluto installare dei pannelli fotovoltaici, ma vivendo in un condominio non questa strada non era percorribile. Così abbiamo cercato molto in rete e abbiamo trovato la soluzione ideale! Un abbonamento a luce e gas sulla base dei nostri consumi, senza costi aggiuntivi e soprattutto proveniente da fonti rinnovabili al 100%! Sole, acqua e vento, nient’altro! E siamo davvero felici della nostra scelta!”

3 – Trasferimento

Una volta sistemata la parte burocratica (lunga e noiosa), può iniziare la vera vita nella casa nuova. Ti trasferisci e immagini già come arredare i tuoi spazi: una piantina, un nuovo armadio, le fotografie dei momenti migliori della vita. Una vita da racchiudere in pochi metri quadri, tutti tuoi, una vita da racchiudere in pochi scatoloni. Ed è qui che devi mettere in gioco tutta la tua organizzazione. I nuovi spazi a disposizione ti imporranno di fare una cernita, non farti prendere dalla malinconia e impara a dire addio a qualcosa. Eleonora ci racconta la sua esperienza personale.

Il cavallino di Eleonora

“Essendo una studentessa a tempo pieno, faccio davvero fatica a far quadrare i conti. Avevo tante cose, come abiti, borse, scarpe e altro che non usavo assolutamente più. Molte cose mi ero anche dimenticata di averle. Così ho iniziato ad usare l’applicazione ed è stata una bella scoperta! Carico la foto, metto il prezzo, ricevo un’offerta e il gioco è fatto. Una volta ho caricato anche un soprammobile a forma di cavallino ed ero convinta che nessuno l’avrebbe mai comprato e invece un signore mi ha contattato e l’ha comprato dicendomi anche che lo cercava da anni! Tutti contenti e il cavallino ha potuto galoppare in pascoli migliori”.

4 – Convivenza

Vivere insieme ad altre persone può essere l’esperienza migliore della vita, o anche la peggiore. Il mondo è bello perché è vario. Ognuno ha le proprie abitudini e le proprie esigenze. Quindi la parola chiave per vivere bene insieme ad altre persone è comprensione.

Fin dall’inizio, cercate di costruire tutti insieme un plan delle faccende domestiche da fare; decidete degli orari di utilizzo dei servizi; cercate di condividere gli spazi e legare tra voi; dividete gli spazi del frigo e degli armadi così non rischiate di confondere gli oggetti e gli alimenti. Mettete una cassa comune per organizzare qualche festa oppure per sostenere delle spese condivise, ma dovete sempre parlare e chiarire fin da subito se ci sono stati fraintendimenti o discussioni. E rispettate anche le idee e le abitudini degli altri.

Mirko nel 2020 ha iniziato un dottorato in fisica nucleare teorica a pochi corpi (few body nuclear physics) presso l’Universita’ Ebraica di Gerusalemme (HUJI, Hebrew University of Jerusalem in Israel) e ha condiviso l’appartamento con un ragazzo indiano. Com’è andata la convivenza?

Mirko e i suoi coinquilini a Gerusalemme

“Devo dire che la convivenza è andata molto bene in realtà. Quando studiavo Fisica all’università di Padova condividevo l’appartamento con altri ragazzi, quindi ero abituato. A Gerusalemme sono andato un po’ all’avventura perché non avevo idea di chi potessi avere come coinquilino. Ho diviso l’appartamento nel dormitorio del campus con un ragazzo indiano, Tanmoy, con cui sono rimasto in buoni rapporti. Per la pulizia degli spazi, ci siamo gestiti semplicemente: avevamo i nostri turni per pulire gli spazi condivisi, ma sono stato fortunato perché entrambi eravamo ordinati. Lui era davvero molto tranquillo e siamo andati d’accordo fin da subito e ci siamo fatti forza soprattutto durante la pandemia. Lui aveva un ciclo di vita completamente diverso dal mio: andava a dormire alle 9 di sera e si svegliava alle 4 di mattina. Molte mattine, quando facevo fatica a riaddormentarmi, sentivo in lontananza il richiamo della moschea per le preghiere del mattino. E così molte volte mi affacciavo per vedere i fedeli che accorrevano per pregare insieme. Tanmoy suonava anche il violino e un sabato mattina, unico giorno libero per entrambi, ha deciso di esercitarsi. Ecco, lì abbiamo parlato e gli ho chiesto se poteva iniziare a suonare più tardi. Per il resto tutto molto bene! Quindi, dalle mie esperienze di “coinquilinaggio” dico: parlate, parlate e chiaritevi subito! E state insieme, divertitevi e fate amicizia! Gli anni universitari sono i migliori!”.

5 – Spesa

Una cosa che scopri quando vai a vivere da solo è che il frigo non si riempie da solo, nemmeno se lo fissi per 20 minuti pregando di sfamarti per un altro pasto. E così nemmeno le credenze, e quando il “pacco da giù” finisce, impari a dover rifornirlo tu con del cibo (non soltanto con pasta, tonno e gallette).

Fare la spesa è un po’ come l’opera lirica: o la ami o la odi. C’è chi ama passare le ore tra gli scaffali e cercare le migliori offerte, chi invece arraffa l’indispensabile il più velocemente possibile ed esce dimenticandosi l’unica cosa davvero necessaria. Per questo, ti consiglio di annotare la lista della spesa e comprare prodotti buoni per te e per l’ambiente. Prediligi frutta e verdura fresca e di stagione, evita un consumo eccessivo di plastica e, se puoi, acquista nei mercatini e direttamente dal produttore. E puoi sempre controllare la qualità dei prodotti scansionando il codice a barre grazie a Yuka. Importante è riuscire a tenere sotto controllo le spese, per evitare spiacevoli sorprese a fine mese. Per fortuna oggi ci sono molti modi per gestire le entrate e le uscite, puoi vedere i migliori a questo sito.

Quando organizzi serate a tema, quando vuoi variare la tua dieta o quando non hai tempo di cucinare, se vivi in una grande città avrai la fortuna di trovare centinaia di offerte. Comodamente da casa, puoi ordinare ciò che desideri e gustarlo in tutta tranquillità. Molte volte però, ci sono dei costi aggiuntivi per la consegna e il take away è anche costoso. Ricorda che sei agli inizi e devi risparmiare. Quindi come fare? Come fa Stefania!

I bottini di Stefania con Too Good To Go

“Lavoravo a Disneyland Paris e molti giorni tornavo davvero stanca dal lavoro, non avevo le forze per andare a farmi la spesa. Mi scocciava spendere troppi soldi per ordinare da mangiare solo per una sera, così una mia amica mi ha consigliato un’app fantastica: Too Good To Go! Entravo nell’app, cercavo negozi, bar, ristoranti vicino a dove mi trovavo, ordinavo il mio sacchetto a soli 5,99€, andavo al locale e ritiravo. Ogni volta sempre una bellissima sorpresa: il cibo era ancora di ottima qualità ed era davvero tantissimo! Una volta sono andata in un forno e mi hanno dato pane per un’intera settimana! E anche fantastiche brioche, per rallegrarmi il risveglio. Quando sono tornata in Italia durante la pandemia, ho mantenuto questa tradizione e lo faccio tuttora quando viaggio. Risparmio e evito gli sprechi! Sapevi che in media una persona spreca 145 kg di cibo all’anno? Per fortuna ho trovato questa app così, nel mio piccolo, sento di fare la cosa giusta. Salvare il mondo non è mai stato così buono!”.

6 – Pulizia

Un’altra cosa che scopri quando vai a vivere da solo è l’esistenza della polvere. In casa si trova così tanta polvere che dovresti chiedere di pagare l’affitto anche agli acari che hanno messo le tende. E poi le pulizie sono noiose e richiedono tanto tempo. Impossibile poter fare le pulizie bene e velocemente perché si sa, presto e bene non stanno assieme. Eppure…non è così!
Da studentessa e lavoratrice che abita fuori casa da un bel po’, ho sperimentato molti metodi negli anni e ho trovato quello più efficace che in poco tempo ti permette di avere una casa sempre pulita e ordinata. Ogni mattina prenditi 10 minuti di tempo per rifare il letto e riordinare la camera. Programma le pulizie su tutta la settimana lavorando solo su una stanza alla volta: la casa apparirà comunque pulita ma la fatica sarà dimezzata. è fondamentale se vivi con altre persone, dividetevi i compiti!! Disinfettate bene pavimenti e superfici perché i germi si annidano lì. Utilizzate prodotti ecosostenibili: lavano meglio e fanno bene all’ambiente. Compra solo l’indispensabile e meno hai e più velocemente pulirai.

Pulizie domestiche, consigli per farle bene e velocemente

7 – Trasporti

Nelle grandi città, ci sono molte possibilità per muoversi: autobus, bici, monopattino. E il più delle volte a piedi. Certo, avere una macchina sarebbe comodo, ma le spese di acquisto e mantenimento non sono così sostenibili come si può pensare. È la tua prima esperienza da fuori sede e difficilmente avrai grandi entrate economiche. Se proprio non riesci a fare a meno della macchina, esiste il car sharing, una soluzione green e molto pratica.

Un mezzo che da sempre è un alleato dell’ambiente è la bicicletta. Pratica, veloce e comoda, se possiedi una bici avrai la possibilità di muoverti in autonomia e, allo stesso tempo, fare un po’ di moto. La bici è la scelta ottimale che concilia benessere personale, indipendenza e sostenibilità. È stata anche la scelta di Irene che da sempre usa la bici nei suoi spostamenti.

Irene durante una vacanza in bicicletta

“Quando andavo all’Università di Bolzano, vivevo a Bressanone e usavo sempre, sempre la bicicletta, anche con il gelo. Non soltanto per una scelta ecologica, ma perché era il mezzo più pratico e lo usavano tutti, infatti in città era proprio la normalità. Bolzano è una città molto orientata e impegnata nell’ambito green. Durante gli anni universitari, ho avuto anche la fortuna di partecipare nel team della comunicazione al Festival della Sostenibilità, un’iniziativa degli studenti, fatto per gli studenti e in poco tempo è diventato uno degli eventi più importanti del settore. Inoltre, noi studenti avevamo tantissime agevolazioni, come per esempio l’autobus gratuito e la mensa a prezzi agevolati. Insomma, venivano offerte tante possibilità. E poi erano davvero incentivate le attività all’aria aperta: a Bressanone si andava a sciare, nel tempo libero si facevano attività all’aria aperta e in contatto con la natura. Una città sostenibile può esistere e, con il minimo impegno di tutti, diventa realtà.”

8 – Organizzazione

Per avere successo nella vita fuori casa, la parola d’ordine è “organizzazione”. Che tu ti sia trasferito per lavoro o per studio, la pianificazione deve diventare parte integrante delle tue giornate. Utilizza un’agenda per segnare tutti i tuoi impegni, dividi bene la tua giornata e cerca di svolgere tutte le attività che ti sei prefissato. Non dimenticarti dell’attività fisica, potrai diminuire i livelli di cortisolo e sciogliere la tensione di una giornata.

Se sei uno studente e vuoi avere successo nello studio, devi assolutamente organizzarti. Per poter avere ottimi risultati, devi innanzitutto dire addio alle distrazioni durante lo studio. Disabilita le notifiche, prefissati degli obiettivi di studio da raggiungere durante la giornata e concediti qualche premio quando li raggiungi. Puoi provare ad utilizzare il metodo pomodoro, con 25 minuti di massima concentrazione e 5 minuti di pausa da ripetere per 4 volte. Al quarto “pomodoro” concediti una pausa più lunga.

Può capitare anche di doversi spostare per svolgere un’attività lontano dalla tua attuale abitazione, allora qui la coordinazione di impegni e attività diventa fondamentale per ottimizzare i tempi e vivere un’esperienza positiva, un po’ come ha fatto Elenia.

Elenia durante un pranzo a Venezia con i suoi colleghi di tirocinio

“Per il tirocinio universitario ho avuto la fortuna di lavorare in un’agenzia di web marketing a Mestre. Abitando a Portogruaro, ho scelto di andare in treno perché era più comodo, più economico e più green. Mi è stato più facile in questo modo perché scandivo l’inizio e la fine delle mie giornate in base all’orario dei treni. Per ottimizzare i tempi, preparavo la colazione e il pranzo la sera prima. Durante il lavoro, dividevo i progetti che mi venivano assegnati in base all’urgenza e alle richieste del cliente. Utilizzavo programmi per la gestione del tempo come Teams e Google Calendar, dove segnavo tutti gli impegni di lavoro ma anche extra lavoro. Devo dire che questo tirocinio mi ha dato tanto sia a livello professionale, perché ho capito che nel mondo del lavoro serve una figura ibrida tra graphic designer e social media manager, ma anche a livello organizzativo. Potendo utilizzare diversi strumenti, ho avuto modo di imparare a gestire bene le mie giornate e questo è sicuramente un plus anche per il futuro.”

9 – Cercare la propria strada

Quando decidi di intraprendere la strada verso l’autonomia, devi compiere molte scelte, una fra tutte, il tuo futuro lavorativo. Infatti, quando si inizia un percorso di studi, per prima cosa si devono seguire le proprie passioni. Quello che scegli di studiare sarà il tuo pane quotidiano per i prossimi 3-5 anni e determinerà la tua professione. Se hai dubbi o perplessità, puoi guardare le interviste a professionisti e studenti universitari presenti sulla piattaforma di Plan Your Future.

Durante gli studi, è previsto lo svolgimento di un tirocinio curriculare nel quale potrai mettere in pratica ciò che hai studiato. Ma sappiamo bene che molte volte durante lo stage non puoi scoprire tutte le varie sfumature del lavoro dei tuoi sogni e ti resta quell’amaro in bocca di “se” e di “ma”.

Per fortuna, esistono moltissime altre possibilità che ti permettono di capire davvero come sarà la tua professione e mettere in pratica le tue conoscenze, e Irene ne è un esempio.

Irene durante il laboratorio con la sua classe

“Stavo per concludere la triennale in Filosofia nel 2015 e il mio obiettivo era quello di andare ad insegnare. In quel momento, volevo anche fare del volontariato perché sentivo l’esigenza di dare il mio contributo. Mi informo bene e scopro il Cestim, il Centro Studi Immigrazione, una realtà molto seria che unisce i miei bisogni con ciò che poteva essere il mio futuro lavoro. Faccio il colloquio per diventare volontaria e mi assegnano un bambino cinese al quale dovevo insegnare l’italiano. Dopo un breve periodo, mi viene proposto di svolgere l’anno di Servizio Civile presso il Cestim, cosa che accetto di buon grado. E ad oggi, collaboro ancora con loro. È stata un’esperienza davvero molto formativa. Ho potuto apprendere un metodo di insegnamento che mette al centro le esigenze dei bambini che, attraverso una didattica laboratoriale, può imparare insieme agli altri utilizzando molteplici modalità di apprendimento. Ciò che ho imparato in questi anni lo metto in pratica ancora adesso come insegnante nelle scuole pubbliche. È stata un’esperienza arricchente e molto significativa, perché ha contribuito a determinare la mia visione di insegnante e di scuola.”.

10 – Accettare le difficoltà

Dopo che ti sei sistemato, che hai iniziato la tua nuova vita ed è passato l’entusiasmo iniziale, ti fermi un attimo a riflettere e realizzi che ti manca casa. Agli inizi della vita fuori casa, proverai moltissimi momenti di malinconia. Lontano dalla famiglia, dagli amici, dalla realtà nel quale sei cresciuto. Ti sei spinto oltre la tua comfort zone e adesso sei un po’ smarrito. Insomma, ci si ritrova catapultati in una realtà che corre veloce e l’unico modo per non farsi travolgere è imparare a navigare. Un po’ come ha fatto Marta.

 Marta e i suoi coinquilini

“All’inizio è stato davvero sfidante! Sono molto legata alla mia famiglia e ho vissuto dei momenti di forte nostalgia. Sono arrivata a Verona nel settembre del 2017 e ho iniziato ad ambientarmi a giugno del 2018, ci ho messo un po’! Mi sono trasferita appena concluse le scuole superiori perché volevo cercare la mia vera strada e scegliere al meglio il mio percorso di studi. All’inizio condividevo l’appartamento con altre 4 ragazze e riuscire ad entrare in sintonia è complesso, soprattutto quando si deve uscire e abbiamo un solo bagno! Comunque ce la siamo cavata bene e mi sono state di supporto in questa mia ricerca per il futuro! Dopo un paio di mesi a Verona, ho avuto la fortuna di lavorare per un’agenzia di organizzazione di eventi e ho capito che era un settore che mi appassionava! Così ho iniziato l’università e ora sto per concludere la mia avventura accademica. Ho stretto amicizia con due dei miei coinquilini e mi hanno aiutato davvero tanto per superare i momenti di sconforto. Poi all’università, insieme ad altre ragazze e ragazzi, abbiamo fondato un collettivo per la completa inclusione di tutte le studentesse e gli studenti! È sempre arricchente poter dare il proprio contributo! E soprattutto stringere amicizie aiuta a farsi forza. Sono fondamentali quando inizi la vita fuori casa!”.

Conclusioni

La vita fuori casa in piena autonomia è davvero sfidante, soprattutto se è la prima esperienza lontano da casa. Riuscire a trovare la propria autonomia richiede tempo e fatica, ma il percorso per raggiungere i tuoi obiettivi riserva grandi sorprese e, soprattutto, molte soddisfazioni! Organizzazione, spirito di adattamento e pazienza sono tre grandi maestre che ti accompagneranno in questo percorso. Potrai collezionare allegria, leggerezza e tanti ricordi. “Che tu possa avere, sempre, il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle.”

Fonti:

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