Into the Future: storie di 10 giovani che cambiano il mondo

Crisi climatica, innovazione digitale, pandemia, disoccupazione, burnout. La nostra epoca è caratterizzata da contesti ingovernabili e in continua evoluzione, alcuni dei quali lasciano un senso di frustrazione e aumentano l’ansia che contraddistingue le nostre generazioni. Insomma, navighiamo in mare aperto dove le onde rischiano di sommergerci. Oppure no.

Stiamo vivendo in una realtà di infinite possibilità e possiamo dominare qualsiasi tipo di onda senza esserne travolti. Bastano pochi semplici ingredienti: velocità, creatività e una buona tavola da surf! Tutti noi abbiamo in dotazione la nostra personale tavola da surf e, con i giusti maestri, possiamo diventare dei pro e avere sempre il vento a favore. Come queste ragazze e ragazzi che hanno saputo affrontare le sfide del nostro tempo e cavalcare l’onda.

 surfista che naviga sull’oceano

Abbiamo raccolto 10 storie (più una bonus) di 10 giovani “surfisti moderni” che navigavano in acque burrascose e che con passione, preparazione e quella giusta dose di pazzia, hanno saputo navigarle e domarle fino a raggiungere la riva del successo. Storie di ragazze e ragazzi che hanno realizzato il loro obiettivo di impresa perseguendo gli obiettivi dell’Agenda 2030, rendendo così il mondo un posto più pulito e migliore per tutte e tutti. Iniziamo dunque la nostra surfing session.

Bevi sostenibilmente con Lorenzo Pisoni – founder di PCUP

Nel 2015 Lorenzo, filosofo, dottore in Scienze Cognitive e globetrotter, era in kayak con alcuni amici ed è proprio lì che è nata la loro idea. Infatti, durante una festa, Lorenzo realizzò che l’oggetto che più unisce e che è testimone delle nostre relazioni sociali è il bicchiere. E perché non rendere il bicchiere più social e smart grazie alla tecnologia? Così creano Pcup, l’unico bicchiere al mondo 100% plastic free, ecosostenibile e sempre connesso. Con il chip integrato, consente di connettersi alla piattaforma dedicata e tramite l’app è possibile scegliere e ordinare drink, pagare, consultare le informazioni inerenti all’evento o al locale in cui ti trovi. Se sei anche tu assetato di sostenibilità 4.0, scopri di più nel sito dedicato e sostieni il progetto Pcup.

Lorenzo e il team di Pcup

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da Pcup

Bollicine con Chiara Mura – founder di Comunità frizzante

Nella solare e ridente vallata di Vallagarina (TN) troviamo una spumeggiante comunità di giovani che producono bibite gassate dai sapori locali, partendo proprio dal loro territorio ricco di biodiversità: paesaggistiche, botaniche, culturali.
L’idea di Comunità Frizzante è nata quasi casualmente nel 2019 grazie all’incontro di varie persone che ruotano attorno allo spazio “La Foresta – Accademia di Comunità”, un’accademia di comunità situata nella stazione dei treni di Rovereto. Chiara è l’animatrice di comunità e coinvolge attivamente nuovi creatori entusiasti e fantasiosi. Le bibite che producono sono di stagione perché realizzate con ingredienti che possono trovare a km zero: frutta, verdura, piante officinali, fiori e altro. Collaborano anche con realtà del territorio in ottica di economia circolare e di riduzione dello spreco, utilizzando sottoprodotti delle loro trasformazioni alimentari, salvandoli dalla spazzatura. Se vuoi diventare un provetto alchimista, scopri il loro processo produttivo nel sito dedicato.

Il simpatico gruppo di Comunità Frizzante insieme a Chiara (al centro)

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da Comunità Frizzante

Meravigliati con Sefora Motta – founder di HPS Charity

filmmaker, reporter, autrice di documentari, autrice del libro “un cuore e i suoi piedi”, fondatrice dell’associazione umanitaria HPS Charity e soprattutto donna dal cuore d’oro. All’età di 31 anni, Sefora è riuscita davvero a cambiare il mondo, partendo da missioni concrete. La sua mission è spendere la propria vita per qualcosa che vale più della vita stessa. Dal 2010 è attiva nelle missioni umanitarie e di sofferenza ne ha vista tanta. Così nel 2015, decide di costituire ufficialmente “helping people to see” (HPS), un’organizzazione missionaria concentrata sulla valorizzazione degli ultimi che opera nelle zone più dimenticate dell’Africa. HPS oggi ha raggiunto diversi villaggi remoti non ancora presenti nelle mappe di localizzazione del nostro pianeta, dove sono ancora in atto rituali di passaggio che comportano mutilazioni dei genitali femminili, dove la popolazione vive di stenti e dove donne e bambini sono costretti a percorrere decine di km per raggiungere la prima fonte di acqua e l’educazione è mera utopia. Infatti HPS ha diverse missioni da realizzare: acqua, educazione e fede nelle periferie del mondo. HPS opera in ottica di crowdfunding, facendo della carità il principio guida di ogni missione dell’associazione. Tutti i progetti attivi hanno raccolto e abbondantemente superato il budget, dimostrando che la carità ancora oggi è praticabile. Se la vita di Sefora ti ha ispirato e vuoi scoprire di più, allora visita il sito ufficiale.

Sefora con i bambini africani assistiti dal progetto HPS Charity

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da HPS Charity

Cambia-menti con Matteo Cadeddu – Direttore Strategie e Programmi di Sviluppo per Change.org Europa:

se vuoi fare il cambiamento, devi partire dalla petizione. Oggi il modo più semplice per farlo è su Change.org. Change.org è la piattaforma di petizioni più importante a livello globale, infatti è aperta e libera, con un ampissimo spettro di prospettive che consente alle persone di tutto il mondo di attivarsi in relazione ai problemi che più li coinvolgono. Ogni campagna che vedi sulla piattaforma è avviata dagli utenti e per gli utenti. Le persone e le organizzazioni di tutto il mondo si avvalgono di Change.org per avviare campagne, mobilizzare sostenitori e collaborare con i decision maker per giungere a soluzioni. È possibile sostenere un dibattito solido senza ricorrere alla censura dei contenuti grazie a delle linee guida della comunità che tutelano tutti gli utenti, rimuovendo alcune forme di incitamento all’odio e alla violenza. Il referente di Change.org in Italia è Matteo, laureato in comunicazione, idealista e backpacker. Viaggiando in tutto il mondo, è entrato in contatto con realtà diverse e ha capito che possiamo attuare il cambiamento soltanto se uniti. Infatti, cerca sempre esperienze aperte e stimolanti per sbloccare il potenziale e la partecipazione degli umani. Il suo credo è la diversità personale e professionale come plus in ogni progetto di vita per raggiungere il bene comune. Per lui, la vita riguarda le persone che incontriamo e ciò che creiamo con loro, per questo è continuamente alla ricerca di soluzioni per potenziare le persone attraverso la connessione tra loro e le loro idee. La sua vision è lasciare questo mondo un po’ meglio di come era quando è arrivato. Matteo fin dall’inizio del suo percorso di studi sapeva che voleva lasciare il segno per migliorare il mondo, ed è quello che ha fatto. Se vuoi farti ispirare dai progetti di Matteo, visita il sito ufficiale e scopri come lasciare il segno anche tu.

Matteo Cadeddu e il team di Change.org durante una call conference

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da Change.org

Amplifica il tuo valore con Federico Stefani – founder di Vaia:

nell’ottobre del 2018, più di 42 milioni di alberi sono stati abbattuti dalla tempesta Vaia negli altipiani del Triveneto. L’impatto sul territorio è stato devastante. Oggi, recuperare quel legno caduto diventa fondamentale per sostenere le comunità locali e ripristinare l’equilibrio dell’ecosistema. È stata questa l’idea di Federico, laureato in International Management e HR presso la NATO. Visionario e zelante, ha visto il suo territorio devastato e ha deciso di fondare insieme a Paolo e Giuseppe VAIA: un nuovo modo di creare oggetti senza depauperare materie prime, fornendo una risposta concreta alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Al fine di tutelare le comunità e i territori esposti al rischio idrogeologico, VAIA si impegna a piantare un albero per ogni prodotto venduto. Ma cos’è nello specifico VAIA? È un cube di legno che funge da cassa passiva, producendo suoni caldi e profondi. La sua spontanea caratteristica di amplificazione viene data dall’abete rosso, famoso perché usato dai liutai per costruire strumenti a corda. Basta poggiare il tuo smartphone sulla cassa e inizia il divertimento. Ogni pezzo è originale e unico perché ogni colpo d’ascia dato dall’artigiano incide un taglio che segue le naturali venature del legno, rievocando così la ferita della foresta. Mutuo supporto del territorio, sostenibilità e riscoperta delle tradizioni. Sono questi gli ingredienti magici di VAIA. Scopri di più sul funzionamento della cassa e del progetto sul sito di VAIA.

Federico e il team di VAIA con il cube VAIA

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da VAIA

Rifatti il look con Niccolò – founder di Rifò:

prendi la passione per la moda, uniscila con la tradizione dei cenciaioli toscani, condisci il tutto con l’ottica verso la sostenibilità e guarnisci con un pizzico di unicità. È così che nasce Rifò, brand di moda sostenibile 100% italiano e 100% a KM0. Infatti Rifò nasce dalla tradizione toscana di rigenerare vecchi indumenti per produrre nuovo filato. Ed è proprio da qui che prende vita l’idea di Niccolò: nel 2017, mentre lavorava in Vietnam, si rende conto dei problemi della sovrapproduzione e del sovraconsumo presenti nell’industria della moda. Rientra a Prato, la sua terra d’origine, e inizia così una campagna di crowdfunding. A Luglio del 2018 viene fondata Rifò srl, il resto è storia. Seguendo i valori di sostenibilità, responsabilità e qualità, Rifò si prefigge di creare una moda italianissima (o meglio toscanissima) da fonti 100% rigenerate e rigenerabili. Perseguendo l’obiettivo di creare un’alternativa reale al fast fashion, contribuiscono anche al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’ONU nell’Agenda 2030. Come?

  • Promuovendo una produzione e un consumo responsabile
  • Innovando e recuperando una tradizione tessile che stava cadendo in disuso
  • Sostenendo un’industria urbana più verde
  • Favorendo l’uguaglianza di genere nel team
  • Creando opportunità di lavoro correttamente retribuite facendo crescere l’economia locale

Rifò ha ottenuto la certificazione B Corp, ma non si ferma di certo qui. Infatti, con lo shop digitale, vogliono esportare la buona moda italiana in tutto il mondo. Insomma, è il caso di dire Italians do it better! Scopri tutta la storia e lasciati ispirare visitando il sito di Rifò.

Niccolò insieme al giovane e dinamico team di Rifò

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da Rifò

La sostenibilità di essere donne con Lisa Iannello – co-founder di This Unique:

diciamocelo, le mestruazioni sono da sempre un argomento tabù. Oltre ad essere fastidiose (in alcuni casi invalidanti), sono sempre state viste come un difetto e per questo relegate all’uso di prodotti scomodi e inquinanti. Ma perché non riappropriarci della nostra unicità e renderla un punto di forza anche per la lotta all’inquinamento globale? È stata questa la domanda che si è posta Lisa Iannello, co-founder di This Unique. Laureata in Production Design, graphic designer e marketer, Lisa fa nascere This Unique proprio da una problematica di sostenibilità declinata in ambientale e sociale: ambientale per un prodotto plastic free e compostabile; mentre sociale sradicando temi che prima venivano considerati delicati e normalizzando il dialogo. Infatti, i prodotti This Unique sono fatti con cotone 100% organico, compostabili e plastic-free. Una volta usati vanno buttati nell’umido e si degradano nel giro di massimo 6 mesi. Inoltre, digitalizzando gli acquisti, puoi programmare l’arrivo della tua box e dimenticarti degli sguardi giudicanti delle persone che incontri al supermercato. Il team di This Unique è composto da giovani tra 25 e 35 anni e ha sede a Milano, ma stanno progettando di espandersi nel territorio europeo. Se vuoi scoprire il percorso e i nuovi progetti di Lisa e il giovane team, allora visita il sito di This Unique.

Lisa (sulla sinistra in primo piano) insieme al suo team di This Unique durante un meeting

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da This Unique

Ricicla divertendoti con Giacomo Farneti – founder di Junker app:

quando ti trovi di fronte ad un imballaggio ti assalgono mille dubbi: è carta o plastica? Differenziata o indifferenziata? E com’era quella canzoncina? Alluminio e vetro matrimonio perfetto…e poi? No, mi sa che questo matrimonio non s’ha da fare e riciclare sta diventando sempre più complesso. Ci vorrebbe un’app che dicesse dove vanno le cose. E per fortuna c’è! Si chiama Junker app, l’unica app che ti dice come differenziare ogni singolo prodotto, e non solo! L’idea è venuta a Giacomo, software developer che insieme al team di Giunko srl hanno ideato questa fantastica app per un riciclo facile, corretto e consapevole. Junker fa parlare direttamente i prodotti, riconoscendoli uno per uno grazie al codice a barre (più di 1.6 milioni di prodotti finora censiti). Scansionando il codice a barre di un prodotto da gettare, Junker lo riconosce, lo scompone nelle materie prime che lo costituiscono e indica in quali bidoni vanno gettate le varie parti nella propria zona. Junker collabora anche con aziende e con in comuni, arrivando a collaborare con oltre 1000 comuni in tutta Italia. Inizia a scansionare subito tutto quello che hai in casa scaricando l’app Junker dal sito dedicato.

Giacomo (sulla destra) insieme al team di Giunko srl

Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da Junker app

Dona giocando con Nicolò Santin – founder di Gamindo:

hai mai pensato fosse possibile fare del bene semplicemente giocando ai videogiochi? È questo che ha pensato Nicolò durante la stesura della sua tesi di laurea, ossia permettere alle persone di donare senza spendere giocando ai videogiochi. Insieme a Matteo, giovane ingegnere e storico rivale di basket di Nicolò, decidono di realizzare assieme questo progetto. I due si lanciano in questa avventura partendo dalle startup competition, vincendo il Premio Nazionale Innovazione ICT e, a inizio 2019, partono verso la Silicon Valley dove trascorrono un periodo di accelerazione di 3 mesi. Tornati, iniziano lo sviluppo della piattaforma e dei primi giochi per grandi brand, ottengono il Seal of Excellence da parte della Commissione Europea e vengono selezionati da Forbes tra i Top 100 under 30 del 2020. Nel 2021 vengono sviluppati giochi per aziende sempre più grandi (Coca Cola, Barilla, Lavazza, Discovery) e viene chiuso un primo seed round per scalare lo sviluppo della startup. Il segreto del successo di Gamindo è la semplicità: le aziende commissionano un advergame e fissano un budget da donare in beneficenza. Il budget stanziato per la donazione da parte dell’azienda viene poi diviso in gemme, che gli utenti che giocano ai giochi di Gamindo ricevono al termine di ogni loro partita in base al punteggio fatto. Gli stessi utenti scelgono poi gli enti a cui donare le gemme che hanno raccolto giocando. Un gioco da ragazzi! Inizia subito la tua partita visitando il loro sito e scopri tutti i migliori giochi!

Nicolò e Matteo di Gamindo – Dona giocando

 Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da Gamindo

Mangia circolare con Valerio Ciotola – CEO di The Circle:

la scarsità delle risorse è un problema sempre più evidente, e questo lo sanno bene anche Valerio e il team di The Circle, un’azienda agricola con un modello di sviluppo sostenibile e competitivo che produce cibo ed energia, senza alcun impatto sull’ambiente. Valerio è dottore in biotecnologie industriali e da sempre si è preoccupato di ottimizzare le risorse per creare cibo buono per tutti. Insieme al team, ha realizzato un’azienda ad elevata concentrazione tecnologica capace di produrre contemporaneamente cibo e proteine di altissima qualità. In The Circle non si produce alcun tipo di rifiuto e ancor meno di inquinamento. La struttura è infatti capace di superare il concetto di biologico e di impatto zero, arrivando a essere un valore aggiunto per l’ambiente. Utilizzando il metodo di produzione in acquaponica, vengono accoppiati l’allevamento di pesci e la produzione di ortaggi. Con questo sistema viene garantita una maggiore resa e una maggiore velocità di crescita delle piante coltivate. Two is better than one! Sei curioso di scoprire tutti i segreti della produzione di The Circle? Allora visita il loro sito ufficiale!

 Valerio e il team di The Circle Food all’interno della serra

 Obiettivi dell’Agenda 2030 perseguiti da The Circle Food

Questo era l’ultimo capitolo della storia di giovani che cambiano il mondo. Storie appassionate, creative e ricche di bontà. Il filo comune? Fare del bene! Fare del bene agli altri e al pianeta. Perché si può sempre avere successo solo se si ha un cuore d’oro, e nei tempi di difficoltà bisogna sempre ricordare che “il fiore che nasce nelle avversità, è il più raro e il più bello di tutti”.
Questi giovani si sono fatti guidare dalla loro passione e dai loro valori per riuscire a realizzare progetti imprenditoriali di successo e soprattutto etici. Hanno avuto a cuore i problemi di oggi e hanno abbracciato gli obiettivi dell’Agenda 2030, facendoli diventare i loro. Si sono messi in gioco e hanno fatto crescere il loro talento, lavorando con impegno, dedizione e passione. Infinite possibilità si aprono quando investi sui tuoi talenti. E tu come pensi di mettere a frutto il tuo talento per migliorare il mondo?

gruppo di donne di molte etnie che sorridono e si abbracciano

Fonti:

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