Il lavoro dei consulenti d’orientamento in classe

“Che bello, prof! Ci ha fatto riflettere su di noi! E’ stato molto interessante!” Con questa frase, espressa con tono entusiastico e quasi di sorpresa, uno studente del quinto anno riferisce al proprio professore, che non era presente durante l’attività, quanto appena sperimentato durante un laboratorio di orientamento.

Mi trovo in un Istituto Tecnico della provincia di Vicenza e al di là della soddisfazione per il feedback positivo, come consulente d’orientamento non resto stupito da quanto evidenziato.

Spesso ci troviamo di fronte a ragazzi e ragazze sovraesposti a una moltitudine di informazioni e di stimoli ma poco abituati alla riflessione, all’analisi e al ragionamento su se stessi e sulle esperienze che vivono. Sembra mancare l’abitudine alla metariflessione. La metariflessione consiste nel ripercorrere la propria esperienza analizzando le strategie utilizzate, i passaggi cognitivi e il vissuto emotivo. Ha un valore importante dal punto di vista della costruzione delle conoscenze, dell’acquisizione della consapevolezza di sé, dell’accettazione di diverse modalità di interpretazione di un’esperienza. Vi è quindi necessità di un orientamento efficace e formativo con azioni sempre più diffuse e incisive, che incoraggi la metariflessione e porti a sviluppare quelle competenze orientative (propedeutiche, di automonitoraggio e di sviluppo) indispensabili in tutti i momenti di passaggio della vita, con l’obiettivo di aiutare ad affrontare le scelte in un contesto in forte mutamento; contesto che richiede adeguamento continuo e capacità di continuare ad imparare “lungo tutto l’arco della vita”.

Per competenze orientative si intende quell’insieme di caratteristiche, abilità, atteggiamenti e motivazioni personali necessarie per gestire con consapevolezza ed efficacia la propria esperienza formativa e lavorativa, superando positivamente i momenti di snodo: esse non sono innate, ma si apprendono (Pombeni, 2000).
L’intervento del consulente di orientamento si attua nella fase in cui si creano le premesse necessarie alla costruzione di una reale capacità di auto-orientamento: dall’analisi delle risorse personali e della motivazione (la capacità di mantenere nel tempo un comportamento attivo rispetto agli obiettivi che si vogliono raggiungere o evitare), allo sviluppo delle competenze orientative quali l’attivazione orientativa (la capacità di darsi da fare per acquisire informazioni sulle diverse opportunità di scelta); l’autoefficacia orientativa (cioè la percezione di essere in grado di effettuare una scelta importante); la progettualità orientativa (la capacità di identificare delle mete e degli obiettivi da raggiungere); l’automonitoraggio (la capacità di mantenere un buon livello di consapevolezza delle proprie potenzialità e della realtà circostante, che permetta di prender parte in maniera proattiva al processo decisionale).

Il presupposto all’operato dei consulenti d’orientamento di COSP Verona è la necessità di creare un sistema di orientamento in cui i diversi servizi operino in sinergia tra loro con l’obiettivo comune di mettere le persone nelle condizioni di sviluppare un processo di auto-orientamento che le renda autonome e in grado di saper gestire le proprie scelte e la propria vita lavorativa, così da affrontare al meglio i cambiamenti e le transizioni formative e lavorative che il mondo del lavoro sempre più spesso richiede.

 

A cura del Dott. Gian Carlo Gobbi
Psicologo e consulente nell’orientamento scolastico e professionale