L’alternanza scuola-lavoro cambia volto: ecco le nuove normative

L’alternanza scuola-lavoro è uno strumento formativo e didattico che permette agli studenti delle scuole superiori di sperimentare un’opportunità di lavoro all’interno di un contesto aziendale. L’esperienza in questione serve a fornire agli studenti le basi del mondo del lavoro, entrando in diretto contatto con quelle dinamiche organizzative e relazionali che non possono essere affrontate nei contesti scolastici.

L’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro è avvenuta con il varo della legge 107/2015. Tuttavia, la nuova legge di bilancio intende riformare questa misura per quanto riguarda l’anno scolastico 2018-2019. In particolare, i “percorsi in alternanza scuola lavoro” verranno rinominati in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”. Questo cambiamento, appoggiato anche dal Ministro dell’Istruzione Bussetti risponde anche alle critiche che sono state mosse da molti istituti scolastici.

Diminuzione minimo ore dell’alternanza scuola lavoro

Senza tradire lo spirito originale che ha visto la nascita dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, il nuovo riassetto diventerà operativo entro pochi mesi. Esso intende abbassare la durata minima complessiva da 200 a 90 ore nei Licei, da 400 a 150 ore negli Istituti Tecnici e da 400 a 210 ore negli Istituti Professionali. Ovviamente, si tratta di un monte ore minimo da rispettare: va contemplato il fatto che se un istituto vuole organizzare esperienze più lunghe per i propri studenti, può farlo.

Le motivazioni di questo cambiamento hanno a che fare con la volontà di offrire percorsi di orientamento più brevi agli studenti, mettendo in luce la qualità dell’esperienza lavorativa che andranno a fare. Nello specifico, ogni studente potrà elaborare un personale progetto di orientamento, prendendo in esame aspirazioni e talenti personali, e confrontandoli con le criticità che fanno parte di ciascun contesto lavorativo.

Questo rimodellamento legislativo si adatta ai nuovi standard europei, che sul piano metodologico puntano molto a potenziare le cosiddette “Career Management Skills”. Sono quelle competenze trasversali necessarie alla definizione e alla gestione del proprio percorso professionale.

Gli studenti in alternanza saranno invitati a monitorare i progressi e gli ostacoli riscontrati quotidianamente durante lo svolgimento dell’esperienza lavorativa. Inoltre, saranno chiamati a presentare l’esperienza vissuta durante la prova orale dell’esame di maturità.

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Nuovi percorsi di orientamento

I nuovi percorsi di orientamento si riveleranno un’ottima risorsa per i giovani per effettuare al meglio le future scelte professionali. Alcuni studenti troveranno conferma che un determinato settore professionale farà al caso loro, altri invece incontreranno criticità che li spingeranno a valutare in futuro percorsi professionali differenti. Va ricordato comunque che le competenze trasversali apprese durante l’esperienza lavorativa assumono un’importanza fondamentale, plasmando una mentalità più flessibile, aperta alla negoziazione e al problem-solving.

Se siete interessati ad avere maggiori informazioni sulle modalità di adesione ai nuovi percorsi di orientamento, vi consigliamo di consultare il sito web istituzionale predisposto dal MIUR ad essi dedicato.

All’interno del sito troverete alcuni servizi e funzionalità molto utili, come il matching, ovvero l’incontro tra domanda e offerta, che permette:

–       un dialogo facilitato tra istituti e strutture ospitanti;

–       la gestione di documenti e banche dati;

–       la formazione sulla sicurezza, erogata in collaborazione con lNAIL in formato e-learning, per far apprendere agli studenti i protocolli di sicurezza da osservare nei luoghi di lavoro.

Se ci fossero criticità importanti, tali da impedire il sereno svolgimento dell’esperienza lavorativa, ogni studente in alternanza può attivare il cosiddetto “Bottone Rosso”, per segnalare una distanza significativa tra l’esperienza lavorativa progettata e quella effettivamente erogata dall’azienda ufficiale. In ogni caso, non bisogna abusare di tale strumento, poiché la semplice insoddisfazione personale sperimentata dallo studente non rappresenta una motivazione sufficiente per utilizzarlo

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